12/03/2013

Uscite Discografiche Novembre 2013 - Voti

Arcade Fire - Reflektor: dovevano cambiare le carte in tavola, l'hanno fatto e pure bene. - 7+
Revere - My Mirror / Your Target: indie epic anni zero con un paio di brani must-listen. - 6.5 
Wilkinson - Lazers Not Included: easy d&b da classifica. - 6-
Threelakes & The Flatland Eagles - War Tales: suggestioni chamber-folk made in Italy - 7-
Aloa Input - Anysome : worldy-pop indie-trasversale riassunto nell'artwork. - 6.5
Laurel Halo - Chance Of Rain: la svolta post-techno convince ad un anno da Quarantine - 7
Paul McCartney - New: Paul fa il giovane... e per un po' è anche credibile - 6.5
I Cani - Glamour: non lascia il segno come il debutto, ma non è un disco stupido. - 6+
Diaframma - Preso nel vortice: uscita francamente evitabile - 4/5
Lady Gaga - Artpop: lavoro transitorio - 5-
Upset - She's Gone: all-female band formata da ex female-lead bands. Ingenuo, troppo. - 6-
DJ Rashad - Double Cup: se termini come ghettotech o juke sono arabo, questo disco fa per voi - 7
Satellite Stories - Pine Trails : secondo disco a breve distanza, maturità ancora lontana. - 5+
James Ferraro - NYC, HELL 3:00 AM: altro disco stralunato, questa volta più black - 7-
Hellogoodbye - Everything Is Debatable: non sono più quelli di una volta, per fortuna. - 5/6
James Blunt - Moon Landing: se proprio dovete regalare un disco a vostra mamma per Natale - 4+
Shy Girls - Timeshare EP: piuttosto promettente debutto di post-r&b sophistizzato  - 6/7
Cass McCombs - Big Wheel and Others: ci vuole tempo per entrarci, ma ne vale la pena. - 7-
Protest The Hero - Volition: sempre più tecnici... anche troppo. - 6/7
Lily & Madeleine - Lily & Madeleine : altre due sorelline folk, ma vale la pena ascoltarle - 6,5
J. Roddy Walston & The Business - Essential Tremors: alt-rock & roll  - 6
 Radical Face - The Family Tree: The Branches : secondo bel capitolo della trilogia - 7-
Teeth Of The Sea - Master: interessante idea di digital-distopia in salsa post-rock - 7
Jonathan Wilson - Fanfare : ancora classe psy-folk cantautorale alla californiana - 7
Future Of The Left - How to Stop Your Brain in an Accident: oh, erano bravi anche prima eh - 7
Heavenly Beat - Prominence: in sordina, ma non è peggio del recente debutto - 6,5
Prefab Sprout - Crimson / Red: zero hype, solo classe sopraffina prestata alla pop music. - 7
M.I.A. - Matangi: il ritmico mix di multicolour-pop convince più che in /\/\/\Y/\ - 7-
Stromae - Racine carrée: pop francese modernizzato, qualcosa di buono c'è ma può far di più - 5+
Boardwalk - Boardwalk : il dream-pop formato noia nel debutto dei californiani - 5/6
American Authors - American Authors EP:
il nulla conformista - 3.5
Pharmakon - Abandon:
abrasivo e incontrollato debutto di Margaret Chardiet - 7-
Connan Mockasin - Caramel: delfini ovunque in un mare di follia. - 6.5  
Calibro 35 - Traditori di Tutti: ancora ottimi portabandiera del made in Italy - 6/7 
Bardo Pond - Peace on Venus: uno dei loro migliori, fluttuante abbandono psy-noise-gaze - 7- 
Gesaffelstein - Aleph: da tempo hypato debutto, convincente in ottica tech-dancefloor - 6/7 
Soviet Soviet - Fate: Pesaro music-capitale d'Italia anche grazie al loro post-punk fulmicotone - 7-
Eminem - The Marshall Mathers LP 2: in leggera ripresa ma non è più quello dei primi 2 dischi - 6- 
Swearin' - Surfing Strange: indie rock old-school che non stanca mai - 6/7 
Basic Vacation - Basic Vacation EP: un EP fin troppo esplicativo sull'idea di musica della band - 4.5
Avril Lavigne - Avril Lavigne: come suonare ancora ridicoli alla soglia dei 30 anni - 3 
Cut Copy - Free Your Mind: svolta in direzione delle origini acid-rave. 6,5
Sébastien Tellier - Confection: tra colonna sonore e sfizi personali un po' impalpabili - 6+
Midlake - Antiphon : un lavoro un po' pretenzioso e poco a fuoco - 6
Moonface - Julia With Blue Jeans On: uno dei lavori più intensi di Spencer Krug - 7 
TIGER! SHIT! TIGER! TIGER! - Forever Young: sporco rock senza compromessi dall' Umbria - 6.5
Diane Birch - Speak a Little Louder: qualche bella melodia tra i solchi di ordinario pop. - 6+
Rejjie Snow - Rejovich EP:
next big thing del rap? Se così fosse sarebbe meritato - 7
Melvins - Tres Cabrones:
ancora in discreta forma con le giuste dosi di ironia e abrasività - 6.5
Daughtry - Baptized: difficile trovare di peggio in giro - 3-
Eskimo Joe - Wastelands: i veterani australiani della mediocrità - 5/6
CREEP - Echoes: delude un po' le attese tra witch, trip hop e post-rnb - 6
TOY - Join The Dots: pochi e timidi passi avanti rispetto all'ottimo esordio dell'anno scorso - 6.5
The KVB - Minus One: buona prova per i prolifici KVB, ma il grande disco deve ancora arrivare - 6.5
Wooden Shjips - Back To Land: saliscendi compositivo, a tratti decisamente immersivo. - 6.5 
Yoko Ono - Take Me to the Land of Hell: il disco che non ti aspetti da una 80enne - 6/7 
Blood Orange - Cupid Deluxe: credibile hip-revival del pop-r&b/MJ fine '80/inizio '90 - 7 
Spiderbait - Spiderbait: non banale ritorno dei veterani dell'alt-rock australiano - 6+  
Wooden Saints - You Were the One Who Volunteered: dall'Olanda, onesto folk-indie-pop - 6,5
Britney Spears - Britney Jeans: ordinario compitino e zero dignità - 4- 
One Direction - Midnight Memories: qualche passo in avanti e meno fastidiosi di prima - 4+
Jake Bugg - Shangri La: un po' tirato via, ma il talento c'è (ancora) e si sente. - 6.5
Death Grips - Government Plates: di nuovo su livelli top dopo il transitorio NOLOVEDEEPWEB - 7 
Observer Drift - Fjords: bedroom elettro-dream tra colpi di genio e cadute di stile - 6+
Josephine Foster - I'm A Dreamer: voce d'altri tempi ed eleganza folk - 7- 
Message to Bears - Maps: tra pop modellato su tocchi ambient-glitch e post-folk. - 6/7
Pascal Pinon - Twosomeness: gemelle islandesi alle prese con un indie-folk di stampo nordico - 6+
 FMLYBND - Gold EP: esordio radio-friendly tra indie pop west-coast e patinati synth - 5/6
Until The Ribbon Breaks - A Taste Of Silver EP: sci-fi distopic pop pronto al successo - 6+
HAERTS - Hemiplegia EP: Wings e tre brani meno incisivi, ma bel biglietto da visita - 6/7
Il Muro del Canto - Ancora Ridi: nessun stravolgimento, ma consolidano il trademark - 6/7

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