2/26/2017

Uscite Discografiche Febbraio 2017

Porcelain Raft - Microclimate: Mauro Remiddi si conferma un ottimo artigiano di pop song sognanti - 6/7
Kehlani - SweetSexySavage: sensuale quanto ordinario r&b - 5+
Priests - Nothing Feels Naturalvalido più per contenuto che per l'aspetto musicale (leggermente overrated) - 7-
Fedez & J.Ax - Comunisti Col Rolex: pessimo sotto tutti i punti di vista - 2.5
No Middle Name - Fondness: piacevole indie/jangle pop senza troppe pretese - 6.5
Fred Thomas - Changer: mente musicale elevatissima, disco che gli rende giustizia (quasi) del tutto - 6/7
Rose Elinor Dougall - Stellular: già con le Pipettes, qui si prende più di una rivincita - 7-
Mega Bog - Happy Together: leggermente pretenzioso, tra indie, lo-fi e velleità jazz-lounge - 6.5
Veivecura - ME+1: il progetto siculo si fa più concreto e 80s, senza abbandonare le dilatazioni dei primi tempi - 6+
Ty Segall - Ty Segall: cosa altro dire dopo una quindicina di bei dischi in 10 anni di gloriosa carriera? - 7-
Allison Crutchfield - Tourist in This Town: innocuo tentativo solista per la sorella di Waxahatchee - 6+
Sampha - Process: non rivoluzionario come fu Blake, ma qui il post-soul/r& b anni dieci trova un protagonista - 7+
Stef Chura - Messes: ennesima riproposizione degli stilemi indie/alt 90s. Divertente ma poco altro - 6.5
Fast Animals and Slow Kids - Forse Non è la Felicità: non tante le novità in questo quarto disco - 6
Elbow - Little Fictions: brutto da dirsi, ma ormai la loro magia si è trasformata in noia - 6+
Rag'n'Bone Man - Human: piatto ed eccessivamente polite. Gli EP promettevano (molto) meglio. Peccato. - 5
Piano Magic - Closure: non il loro migliore ma ci sono comunque 3-4 ottimi brani - 6/7
Ten Fé - Hit The Light: tra indie pop-rock e synthpop. Poco ambizioso ma piacevole - 6.5
Cambogia - La Sottrazione della Gioiaun occhio al cantautorato 70s e uno a quello anni 10. Può migliorare. - 6.5
Matteo Vallicelli - Primo: primo italiano ad uscire via Captured Tracks.  Spunti interessanti tra gli algidi panorami elettronici - 6.5
Kairon; IRSE! - Ruination: abbandonano lo shoegaze per il psy-prog-post-rock ma convincono comunque - 7
Drab Majesty - The Demonstration: concentrato di stereotipi goth-postpunk-darkwave. Ma va bene così - 6.5
Surfer Blood - Snowdonia: ritorno dopo la brutta perdita ma il disco è trascurabile - 6-
Train - A Girl a Bottle a Boat: si confermano uno dei gruppi più osceni degli ultimi 20 anni - 3.5
HOMESHAKE - Fresh Air: interessante incontro tra lazy indie pop, lo-fi r&b e chitarre jizz jazz - 6/7
The Menzingers - After The Party:
tra alt-rock e punk-pop anche questo quinto capitolo - 6+

Spartiti - Servizio D'ordine EP: altri quattro impeccabili racconti per Max (e Jukka) - 6/7
Umberto Maria Giardini - Futuro Proximo: ricercato, intelligente, a tratti inquietante. Ottimo lavoro ancora una volta - 6/7
Syd - Finanche solista (senza i The Internet) si conferma un nome rilevante del nuovo r&b americano - 6/7
Hand Habits - Wildly Idle (Humble Before the Void): buon esordio di cantautorato lo-fi - 6.5
Teen Daze - Themes for Dying Earth : forse il suo miglior disco, definitivamente fuori dall'ombra chillwave - 6/7
Toothless - The Pace of the Passingesordio solista discreto ma non memorabile per Ed Nash (Bombay Bicycle Club) - 6+
Tinariwen - Elwan: la parata di star (Vile, Lanegan...) non scalfisce il consueto fascino - 7-
The Bats - The Deep Set: ottimo ritorno per gli storici alfieri del jangle/dunedin-sound australiano - 7
Sinkane - Life & Livin’ It: fuori da ogni contesto (indie, afro, dub, art..) ma un po' altalenante - 6.5
Jesca Hoop - Memories Are Now: valido ma forse un po' pretenzioso l'art-folk cantautorale di Jesca - 6.5
MUNA - About U: freschezza US-pop e (un po' abusato nel mainstream attuale?) impegno politico - 6
Moon Duo - Occult Architecture Vol.1: prevedibile quanto impeccabile psichedelia da viaggio anche a questo giro. - 6/7
Cairobi - Cairobi: bell'esordio lungo per gli ex Vadoinmessico. Psichedelia pop a 360° dal gusto internazionale - 7-
Giorgio Poi - Fa Niente: Giorgio dei Cairobi (vedi sopra) in versione cantautore italiano. - 6.5
Fufanu - Sports: un po' derivativo e senza una direzione precisa il post-punk degli islandesi - 6+
Aquilo - Silhouettes: il primo EP non era male, ma questo esordio lungo è eccessivamente stucchevole - 5
Palberta - Bye Bye Berta: tra sperimentazioni Deerhoof e cacofonie The Shaggs. - 6-
Il Pan del Diavolo - Supereroi: il meno ispirato dei quattro album pubblicati (Sono all'Osso rimane il migliore) - 6
Clap! Clap! - A Thousand Skies: livelli altissimi Crisci. Elettronica variegata, sulla scia di FlyLo ma non solo - 7
Cosmetic - CORE: spiragli più maturi ma sotto sotto forever young. Sempre apprezzabili - 6/7
Soen - Lykaiaricordi Tooleiani sempre presenti, ma hanno ampliato gli orizzonti - 6/7
Lowly - Heba: interessante art-indie pop trasversale e intelligente. Ancora da rifinire l'aspetto melodico. - 6/7
Dutch Uncles - Big Balloon: più a fuoco rispetto alle ultime prove. Prog-art pop ben costruito. - 6.5
Molly Burch - Please Be Mine: nulla di nuovo. Cantautorato tra l'indie e l'etereo-folk. - 6.5
Future - Future: troppo prevedibile e poche le novità rispetto ai dischi precedenti - 5/6
Shizune - Cheat Death, Live Dead!: ancora tra le teste di serie dello screamo mad in Italy (e non solo).  - 6/7
The Orwells - Terrible Human Beings: nuovamente ordinario indie rock. - 5+


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